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Disoriente
(nave senza
nome)
Se la vita
è un caso
Fragile armonica folgore controtempo
Se è nell'occhio della balena
Il solo senso dell'allegria
Ho l'arpione di uno zingaro
Per poterci zoppicare
Se sarà da ballo questa musica
Avrò voglia di ballare
Seguendo
il disoriente che ci vola accanto tocchiamo l'orizzonte
Stella d'assalto
Bandiera senza vento nave senza porto e senza nome
Partendo
nel presente antico disincanto pensiamo trasparente
Passo lento - sfinge presa d'assedio
da un cespuglio di rovo
Dormiamo
sempre gli stessi sogni
E un bavaglio d'ortica
Venga l'angelo dell'intelligenza
A consolare parole senza risposta
Se la vita
è un nodo
Minimo intenso nostalgico movimento
Se nell'occhio della balena
Scrivo lettere spedite mai
Ho il cuore dentro a una cometa
Nascosta dietro al divano
E una storia senza finale
Da raccontare continuamente
Seguendo
il disoriente che ci vola accanto tocchiamo l'orizzonte
Stella d'assalto
Bandiera senza vento nave senza porto e senza nome
Sapendo e confondendo l'aria e il disincanto pensiamo trasparente
Passo lento - sinfonia d'equilibrio
in un cespuglio di rovo
Dormiamo
sempre gli stessi sogni
E un bavaglio d'ortica
Venga l'angelo della distanza
A ricucire parole senza risposta
Dormiamo sempre gli stessi sogni…
Seguendo il disoriente che ci vola accanto…
Seguendo il disoriente che ci vola accanto…
Dormiamo
sempre gli stessi sogni…
Dormiamo sempre gli stessi sogni…
Dormiamo sempre gli stessi sogni…
Dormiamo, sempre gli stessi
"Seguendo il disoriente che ci vola accanto/ tocchiamo l'orizzonte/ Partendo nel presente antico disincanto/ pensiamo trasparente/ Passo lento - sinfonia d'equilibrio / in un cespuglio di rovo".
Senti le parole di Isa e ti lasci trasportare. Ti chiedi: ma dov'è il "Disoriente"? A occidente di quale stella? A oriente di quale mare? E il viaggio continua. Un viaggio che era iniziato in un "notturno italiano", dove un lui, distratto, era più occupato con l'autoradio e con la leva del cambio, troppo per accorgersi "che al di là di questa notte noi non andremo lontano". E l'auto corre lungo "le serre, le vigne a terrazze/ onde gonfie come gonne di ragazze /agavi e canne lungo le rotaie" e mentre corre, sul lungo mare si può sentire il canto delle sirene che ti ripetono "io cresco al centro del Mediterraneo/.../ E se vuoi disegnarmi pensami bionda/ e se non ti ricordi fammi bella/viandante immobile del Mediterraneo".
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Isa, al secolo Isabella Maria Zoppi, nasce a Sanremo, posto d'Italia
che dopo un po' è già Francia; posto dove convivono
il festivalone e il Premio Tenco. Lei seguirà sempre una
delle due manifestazioni… Prima o poi finisce a Torino. Inizia
a studiare chitarra classica a nove anni, dopo sei anni preferisce
lasciar stare e comincia a scrivere canzoni. 1985: una sua cassettina
finisce al patron del Tenco, Amilcare Rambaldi, che la chiama
e le dice: "fra un mese ti esibisci". E ad agosto si
esibisce insieme a personaggi come Max Manfredi. La manifestazione
si chiama "Serate di Cantautori", il posto è
Sanremo. Incredibile: va bene. Ed è il la a folte stagioni
di concerti. A settembre è a Genova per "Cantare Settembre
- Incontri con la canzone d'autore", con Giovanna Marini
e Edoardo De Angelis. Nel 1986 un suo brano, "Gioco Antico",
viene scelto per un documentario, "Il gioco della tradizione",
diretto da Ambrogio Artoni e passato più volte in RAI.
Lei continua a suonare qua e là tra Liguria e Piemonte.
Nell'87 e nell'88 è in Francia, dove tiene seminari di
una settimana sulla canzone d'autore italiana all'Université
Lumière Lyon 2. E poi: 3 maggio 1988, Bron. Concerto "Isa
- une voix nouvelle de la chanson italienne". Due giorni
dopo si replica a Lione. I francesi non si incazzano, anzi: quattro
canzoni, "L'impero dei sensi", "Notturno italiano",
"Arco Baleno", "K 415", sono tradotte da Jean
Guichard e pubblicate sulla rivista Le Débat Poétique.
Nel luglio dello stesso anno è una delle protagoniste di
"Serata con i giovani cantautori", a Coldirodi (IM).
Nel dicembre del 1989 suona in un tempio della musica di qualità:
il Folk Club di Torino. Durante un concerto di un personaggio
fondamentale della canzone politica italiana come Gualtiero Bertelli
c'è spazio anche per tre sue canzoni. La sala gradisce.
Siamo a decine di concerti, quando nel 1990 Isa si ricorda che
deve laurearsi in Lingue e Letterature Straniere. Nel '94 le capita
pure un Dottorato di Ricerca in Letterature e Culture dei Paesi
di Lingua Inglese. Da allora è ricercatore presso il Consiglio
Nazionale delle Ricerche - CNR di Torino, dove si occupa di letteratura,
cultura, musica e oralità dei paesi anglofoni. Ma nel 1995
riprende anche a far cose serie. Ad esempio, fino al 1999 frequenta
il corso di Canto Jazz e Musica d'assieme - con Flora Faja e Alfredo
Ponissi - organizzati dalla Scuola Civica di Torino. Poi si imbatte
nel Rock
Lab Studios di Torino dove conosce Andrea Polito, uno
dei fonici più apprezzati della scena piemontese, che diventa
il suo chitarrista e arrangiatore - nonché trampolino,
paracadute e, nel caso, anche stampella. Nel 2000 torna il trincea.
Il 18 marzo sfodera "Isa Song", concerto conclusivo
de I lettori giovani. I piccoli allievi, giornate di studio su
Marguerite Duras, a Chivasso (TO). Il 7 ottobre 2000, a Saluzzo,
presenta il libro di Enrico Ruggeri Piccoli mostri durante il
Convegno "Il canto delle Parole", organizzato dal Premio
Grinzane Cavour. Ma più che altro si chiude in studio.
Ne esce un paio di volte con dei demo: "Ottobre 2000"
e "Giugno 2001". A luglio vince le selezioni per Piemonte,
Liguria e Valle d'Aosta di "Cant'autori" festival nazionale
della canzone d'autore, e ad agosto partecipa alle finali a Silvi
Marina (TE). Da qui si ricomincia a suonare in giro. Nel 2002,
è semifinalista per la XIII edizione del "Premio Città
di Recanati - Nuove tendenze della Canzone Popolare e d'Autore".
Il 2003 è stato l'anno dell'esordio discografico, con l'album
Disoriente
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