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Le BiELLE RECENSIONI
Modena City Ramblers: "Radio Rebelde"

Compagni che sbagliano?
di Leon Ravasi

Era atteso. È uscito. Una bellissima grafica di copertina. Un richiamo alla rivoluzione cubana e al Sudamerica fin dal titolo Titoli di lotta. Inserti parlati all’inizio di ogni brano. Tanta buona volontà, ma la netta sensazione che non ci siamo. Il disco è noioso, per i testi delle canzoni più che ‘volonterosi’ non ci sentiamo di andare (ma se i testi esprimessero altri concetti a noi più estranei o indifferenti saremmo ancora così magnanimi?) e l’adesione alle ritmiche e alle tematiche sudamericane sembra di maniera, ancora meno spontanea delle ultime prove ‘alla irlandese’, quando il mestiere prevaleva sull’ispirazione.

Tanti cambi di formazione per i Modena e tanto tempo passato dal primo (e ancora insuperato) disco: “Riportando tutto a casa”. Insomma, ai Modena si deve volere bene, per la loro storia , per l’impegno, per la carica che ci mettono dal vivo, perché hanno scritto delle bellissime canzoni, ma in questo caso, mettiamola così, mi sembrano i classici “compagni che sbagliano”.

Le critiche comunque sono divise: si va dall’appoggio del Buscadero: “Non più irish oriented, come agli inizi, ma figli di Manu Ch ao i MCR di Cisco si adeguano ai tempi. Il suono è molto world e, tra una canzone e l'altra, ci sono rumori, effetti, voci.Un melting pot di suoni che ha il suo fascino” alle lamentele on line dei fans: ‘‘ si è perso un po’ dello stile originario. Ad esempio “la legge giusta” non sembra assolutamente una ramblers song “caruccio nel complesso, anche se non è più a livello dei precedenti” (dal forum dei Modena), fino ad arrivare ai disillusi : “Ho amato molto i Modena, li ho visti ai concerti mille volte, e con uno di loro ho una corrispondenza scritta e telefonica da più di cinque anni, ma davvero, non posso più ascoltare i loro dischi. Parliamoci chiaro:ne hanno fatto uno bello, il primo vero, quello in cui cantava Alberto, poi si sono arrangiati nel secondo Poi basta. Qualche pezzo buono, qualcuno, isolato. Il resto copie di copie, Pogues, Les Negresses Vertes, Manu, Zebda e tanti altri. L'amore per il Sudamerica non posso biasimarlo, ma la musica è altra roba...”

Eppure non mancano gli irriducibili: “Come sempre, ho acquistato il lavoro dei MC R, e come quasi sempre (intendo tranne "Fuori dal centro") sono rimasto estremamente soddisfatto, ascoltando a ripetizione il cd. A me piace quasi tutto, in questo lavoro. Soprattutto l'idea che esce da questo lavoro. Poi, se la musica non è proprio originale ed i testi non sfondano pienamente... beh, poco male. La musica è (principalmente) musica”.

Risulta peraltro evidente in questo (falso)clima di distensione.. che colorare politicamente un album possa (debba..) essere maniera importante di dire la propria, però qui viene a noia.. Dei Modena è sempre stata un’arma a doppio taglio questa loro capacità di darsi senza risparmio, il che vuol dire anche senza riuscire a frenarsi.

E molto spesso le ambizioni vanno oltre le capacità di realizzazione. Si sente uno sforzo, una tensione’ e c’è anche qualche colore forte azzeccato, qualche sapore che ti resta in bocca. E poi questa scelta di Sudamerica, ora, per quanto sincera sia, sa di moda, di già sentito. Peccato. Aspettiamoli a una nuova prova. Possono farcela.

Modena City Ramblers
Radio Rebelde

Black Out- 2002
N ei negozi di dischi

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Ultimo aggiornamento: 29-03-2002

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